Di cosa parliamo quando parliamo di Salinger

Di cosa parliamo quando parliamo di Jerome David Salinger, sicuramente di “Il giovane Holden” (1951) che tutti dicono di aver letto (e in questo caso penso sia anche vero, al contrario di quelli che dicono di aver letto la “Recherche” di Marcel Proust), e che un buon novanta per cento (percentuale non attendibile perché è solo una mia considerazione, una mia ipotesi di matematica letteraria) ha solo letto questo romanzo (generazionale?, di formazione?, cambia le cose saperlo?) perdendosi altri tre libri spettacolari, libri che quel novanta per cento, e non solo loro, dovrebbe leggere, almeno prima di leggere inutili opere contemporanee ennesimi casi editoriali dell’anno (e qui non sto dicendo di non leggere i suddetti casi editoriali dell’anno, inutili o meno, ma di leggere prima tutti e quattro i libri di Salinger, così, come esercizio, piacevole, di apprendistato alla lettura, o come una, colta, medicina buona).

1953 i “Nove racconti”…

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:: I miei libri preferiti 2022

Liberi di scrivere

Condominio Noir, AA.VV. (Watson edizioni, 2022)

L’uno dall’altro di Philip Kerr

Il segreto del calice fiammingo di Patrizia Debicke

In nessun luogo di Roberto Saporito

Dalle nove a mezzanotte di Paola Rambaldi (Clown Bianco Edizioni 2022)

Prato all’inglese di Frédéric Dard (Rizzoli, 2022)

Il prezzo dell’onore di Giorgio Ballario (Edizioni del Capricorno 2022)

Arco di Trionfo di Erich Maria Remarque (Neri Pozza 2022)

MAGGIE. RAGAZZA DI STRADA E ALTRE STORIE NEWYORKESI di Stephen Crane (Rogas Edizioni 2022)

La Venere di Salò di Ben Pastor (Sellerio 2022)

She-Shakespeare di Eliselle

La pienezza di vita di Edith Wharton (Oligo editore 2022)

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:: In nessun luogo di Roberto Saporito (A e B editrice 2022) a cura di Giulietta Iannone

Liberi di scrivere

Ogni amore è un miracolo, che duri una settimana, o venticinque, trent’anni. Ad alcuni spetta la fortuna di viverlo, altri passeranno la vita senza neanche sospettare cosa hanno perduto. Ogni coppia sa la difficoltà di mantenere due identità separate e nello stesso complementari. I litigi, le incomprensioni, i tradimenti, le separazioni, l’amore che finisce o si trasforma in amicizia, fraternità. Ogni amore è unico perchè è l’incontro di due entità che si incamminano verso un unione di anime, di vita quotidiana, di gusti diversi. Perchè l’amore è anche viaggiare insieme, visitare musei, passeggiare sottobraccio sotto la pioggia, chiacchierare e discutere del libro appena letto, mangiare in un bistrot patatine insieme accompagnate da un buon bicchiere di vino (i piemontesi sanno distinguerlo il buon vino). L’amore è comunione, silenzi condivisi. E’ soffrire assieme quando uno dei due si ammala. E muore. L’amore è più forte del dolore. E il dolore non…

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SCRIVERE PER ATTRAVERSARE IL DOLORE

Letto tutto d’un fiato, il nuovo libro di Roberto Saporito, In nessun luogo (A&B editrice) lascia un’indescrivibile sensazione di forza, di coraggio e di fiducia.

Sebbene il tema sia doloroso e terribile quanto può essere la morte della propria moglie, attraverso una scrittura lucida, che non cede mai alla tentazione di abbordare il lettore scadendo nel sentimentalismo, tra le pagine si addensano isole di insperata e tenace speranza.

L’autore, con altruismo e coraggio, ci permette di entrare nella sua disperazione, nel suo sconforto, nella sua dimensione a doppio filo che cuce due realtà parallele, quella di un continuo e ossessivo viaggiare nei luoghi visitati quando c’era ancora un ‘noi’ e quella della lenta e inesorabile presa di coscienza che ormai, da ora in poi, ci sarà solo un desolante ‘io’.

La presa di coscienza è spietata, improrogabile.

‘Non riesci a dire “vedovo”, non sei neanche tanto sicuro che sia…

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Scarnificare

Daniela Grandinetti

La persona di questo romanzo è la seconda singolare: tu.

Il verbo prevalente il condizionale: potresti.

Tu potresti: l’eventualità, la possibilità, l’opportunità.

Caso mai accadessero o esistessero eventualità, possibilità, opportunità, cosa che appare improbabile per il protagonista di questo romanzo dolente che ha perso la cosa che aveva di più caro e, di conseguenza, sé stesso.

È una storia in cui si parte e si torna, si va e si viene, si riempie una valigia come se si dovesse partire per sempre salvo poi tornare a casa dopo poco.

Come nel gioco dell’oca: quando ti ritrovi nella casella dell’oca nera che ti rimanda a quella di partenza e devi ricominciare.

Andare nel luogo dove sei stato insieme a lei, poi tornare e ripartire per un altro luogo che era il “nostro” luogo preferito: provare a vedere che effetto che fa, andarci da soli, dopo, e ricordare, in un loop che…

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